Lo Stonnato

stonnatoLo Stonnato
Via Baretti, 10 – Torino
Tel. 011 263 1440
Aperto tutti i giorni

VOTO FINALE: 6/7

 

ATMOSFERA [VOTO: 8]

Un locale come Lo Stonnato non sfigurerebbe a Brooklyn o nel Meatpacking District di Manhattan. Toni delicati, arredi minimalisti, sapore vintage. Una bellissima cucina a vista accoglie subito all’ingresso, di fronte al banco reception. Una sala principale con le piastrelline bianche da pescheria, grandi specchi e luci basse, regala un’atmosfera intima e rarefatta. Una scenografica sala conviviale lunga e stretta, con scaffali che espongono solo sacchetti di carta da pane, predispone ad allegre cene con gli amici. Un piccolo dehors invita a lunghe notti estive di alcol e leggerezza.

CUCINA [VOTO: 6]

Lo Stonnato nasce con l’intento di riprendere le tradizioni ittiche italiane. Si va dall’impepata di cozze alle fritture di alici e calamari, dalla pasta con le sarde agli gnocchi con ragù di tonno e caciocavallo, dalle polpette di gamberi alla piovra scottata, dai carpacci di spada e salmone alla tagliata di tonno. Poi, però, gli Stonnati cercano di acchiappare anche il pubblico dei “gggiovani” che pascolano a qualunque ora per San Salvario. Così, accanto alle proposte di mare, spuntano le focacce, la farinate e le pizze al padellino realizzate con una ricetta a metà strada tra la pizza al tegamino ligure e quella di scuola napoletana. Il risultato, come sempre accade quando la cucina tenta troppe strade, è molto altalenante. Alcuni piatti sono da promuovere (le pizze, le orecchiette con broccoli e vongole, la torta di nocciole con nutella), altri sono promettenti (la farinata con le sarde è davvero sfiziosa ma ci viene servita mezza bruciacchiata), altri ancora non arrivano alla sufficienza (la frittura di calamari è insipida e acquosa).

STAFF [VOTO: 6]

Il servizio è efficiente ma il personale, giovane e molto informale, dà l’idea di trovarsi lì per caso. Non guasterebbe un pizzico di professionalità in più (e addomi più coperti).

PREZZI [VOTO: 7]

Prezzi per tutte le tasche. Pizze al padellino dai 6 agli 8 euro. Cozze, fritture e tartare dai 6 ai 10. Primi e secondi dai 6 ai 16 euro.

PIATTO FORTE

Le orecchiette con vongole, broccoli e pomodori secchi sono ricche e ben cucinate.

PIATTO DEBOLE

Il calamaro è infingardo, si sa. Per rendere la frittura croccante e gustosa urge correggere il tiro.

TOILETTE [VOTO: 7]

Bagno in ordine, dall’aria volutamente demodé.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Pochi (piatti) ma buoni.

Taberna Libraria

tabernaTaberna Libraria
Via Bogino, 5 – Torino
Tel. 011 8128028
Chiuso domenica sera

VOTO FINALE: 7-

ATMOSFERA [VOTO: 7]

Il nome predispone già al meglio. Un po’ enoteca, un po’ bistrot, la Taberna è il posto in cui condividere buon vino e buone letture (qui si pratica il BookCrossing), piaceri bassi e pensieri alti. Il locale risulta accogliente nella sua semplicità, con i suoi tavolini microscopici (fatti con le cassette del vino), le tovagliette bordeaux e i libri impilati sulle mensole. Di grande impatto la parete di vini che accoglie all’ingresso: c’è solo l’imbarazzo della scelta per una serata di totale relax. Se avete grandi segreti da confidare, fatelo prima di entrare: i tavoli accanto sono a pochi centimetri.

CUCINA [VOTO: 6/7]

Se Torino avesse il mare, questo sarebbe il menu perfetto. Piatti della tradizione piemontese (vitello in salsa tonnata, agnolotti del plin, brasato al barolo) alternati a proposte ittiche. Le materie prime sono ottime e in cucina sono bravi e veloci, se pur con qualche piccola imperfezione qua e là. Nel Menu Degustazione Pesce sono riuscitissimi il carpaccio di tonno e branzino, la tartare di salmone agli agrumi con lenticchie, i ravioloni di formaggio ai gamberi. I pansotti di burrata con gamberi, invece, sono penalizzati da una salsa di pomodoro un po’ troppo acida e gli invitanti ravioli al ragù di branzino andrebbero aggiustati di sale. Nel Menu Piemontese il brasato al barolo è top, mentre il vitello tonnato è dignitoso ma migliorabile. Per i vegetariani il menu ruota attorno al formaggio: sfogliata di carciofi con fonduta, chicche di patate al castelmagno, tometta in crosta fillo. Scegliendo alla carta, si consiglia di iniziare con un piatto di jamon iberico e con l’insalata di polipo con patate e olive: squisiti! Interessanti anche il flan di cardi con bagna cauda, il risotto con cardi al nebbiolo, il filetto di maiale al blu di Moncenisio, il trancio di salmone con composta di cipolle. Tra i dolci, applausi al cremoso al torrone con salsa al mou e sale rosa dell’Himalaya. In alternativa, i classici bonet, panna cotta, pere alla barbera, tortino al cioccolato con cuore caldo. Ricca carta dei vini.

STAFF [VOTO: 6 ½ ]

Servizio cortese, efficiente, tendente allo sbrigativo.

PREZZI [VOTO: 7]

Conto adeguato: antipasti 8/12 euro, primi 9/10, secondi 14/18, dolci 4/5. Menu pesce 25 euro, menu piemontese e vegetariano 23.

PIATTO FORTE

I filetti di orata sono ben caramellati e accompagnati da un buon contorno di carciofi e patate.

PIATTO DEBOLE

Gli gnocchi con salsiccia di Bra e pecorino risultano asciutti e slegati. Deglutizione sofferta.

TOILETTE [VOTO: 7]

Bagno pulito, semplice, in ordine.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Qualche attenzione in più sia in sala che ai fornelli lo renderebbero una delle proposte più interessanti del centro storico, dove la buona cucina scarseggia.

Fricandò

fricandòFricandò
Via Sant’Anselmo, 38 – Torino
Tel. 011 790 0833 – 349 6577745
Orario: Lunedì – Venerdì: 12.00-15.00/19.30 – 23.30 Sabato: 19.30 – 23.30
Chiuso la domenica

VOTO FINALE: 7

ATMOSFERA [VOTO: 7]

In pieno San Salvario, un locale dall’atmosfera informale e amichevole nato, si legge sul menu, dalla volontà e dallo spirito creativo di due giovani fratelli e dai consigli di papà Franco, che a San Salvario gestisce da anni una macelleria. Gli arredi e i colori sono caldi, a dispetto della temperatura piuttosto bassa d’inverno (incomprensibile pecca di molti esercizi). Romantici e appartati i tavolini sul soppalco. Il nome del ristorante si ispira ad un piatto – neanche a dirlo – a base di carne.

CUCINA [VOTO: 7]

Diciamolo subito: non è un ristorante per vegetariani. L’elemento principale dei piatti è la carne, fornita dalla macelleria di famiglia. Menu di stampo piemontese, cucina con poca fantasia ma buone potenzialità, ingredienti di qualità, porzioni generose. Gli antipasti della tradizione ci sono quasi tutti: vitello tonnato (la carne è un po’ troppo cotta ma il risultato è nel complesso piacevole), battuta di fassone (ottima, servita in un cestino di parmigiano), insalata russa (verdure croccanti al punto giusto e una gradevole salsa tonnata), tomino in crosta, lingua in salsa verde, salsiccia di Bra. Massima semplicità nella scelta dei primi: pasticcio di pasta al forno, gnocchi alla sorrentina, tagliatelle al ragù. Secondi di sola carne: spiedini alla griglia, arrosto, cappone ripieno, carbonada valdostana, scaloppine al limone, milanese con l’osso, filetto di fassone al pepe. La lista dei dolci si limita a quattro proposte: tiramisù (buona la crema, biscotti grondanti di caffè), muffin alle mandorle, crema catalana, tarte tatin con gelato. Piaccia o no, su alcuni piatti compare la firma Fricandò realizzata con glassa di aceto balsamico.

STAFF [VOTO: 7]

Qualche imprecisione di troppo è compensata dai modi cortesi e affabili.

PREZZI [VOTO: 7]

Prezzi abbordabili: gli antipasti non superano i 7 euro, i primi si fermano a 7,50, i secondi oscillano tra i 7 e i 13. Dolci low-cost: 3,50.

PIATTO FORTE

Qui non può che essere un piatto di carne: la tagliata è ottima e le patate che la accompagnano, dorate da una leggera impanatura, sono superlative.

PIATTO DEBOLE

Con i tajarin alle zucchine azzeccano il condimento ma non la cottura.

TOILETTE [VOTO: 6]

Ordinato e ordinario.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Va bene promuovere la carne del papà, ma un paio di piatti a base di verdura o pesce renderebbero il menu più versatile.

Le Vitel Etonné – Vivande e Bevande

20150106_195440Le Vitel Etonné – Vivande e Bevande
Via San Francesco da Paola, 4 – Torino
Tel. 011 8124621
Orario: mar-sab 10.30-01.00 (di notte), dom 10.30-15.30
Chiuso domenica sera e lunedì tutto il giorno

VOTO FINALE: 7/8

ATMOSFERA [VOTO: 8]

A pochi metri dalla centralissima via Po, il Vitello (così lo chiamano gli habitués) è un ristorantino intimo e accogliente, arredato con gusto, dall’atmosfera informale e rilassante. Per l’estate, piccolo dehors su via San Francesco da Paola. Si consiglia la prenotazione.

CUCINA [VOTO: 7 1/2]

Menù con pochi piatti di ispirazione piemontese e qualche contaminazione proveniente dal mare. Si avverte la ricerca della materia prima di qualità nel rispetto del territorio e delle stagioni, la sapienza nella preparazione, l’attenzione al dettaglio. Non mancano i classici: carne cruda battuta al coltello, flan di topinambur, insalata di galletto e spinaci. Con il nome che portano, si giocano la reputazione con il vitello tonnato e vincono: la carne è tenera, rosa al punto giusto, e la salsa è di buon livello. I tajarin con i carciofi sono squisiti e cotti a puntino. Ottimi anche le tagliatelle con ragù di salsiccia di Bra e i plin al sugo d’arrosto. Gli gnocchi al gorgonzola, invece, guadagnerebbero punti se fossero un po’ più morbidi. Accanto ai secondi di carne (hamburger o tagliata di fassone, agnello al forno) fa bella figura il baccalà, molto delicato, servito con le coste. Dolci decisamente riusciti: su tutti, la tarte tatin, accompagnata da un bricco di panna liquida, e la crema di mascarpone con biscotto al cioccolato. Cantina ricca con centinaia di etichette: i clienti possono scendere a scegliere personalmente il vino da abbinare.

STAFF [VOTO: 8]

Il personale di sala è molto gentile e preparato, i tempi in cucina sono perfetti.

PREZZI [VOTO: 7]

La qualità potrebbe giustificarli, ma i prezzi risultano leggermente più alti rispetto a quelli di locali dello stesso calibro. Antipasti 10 euro, primi 12, secondi tra 14 e 16, dolci 5. Disponibile anche il menu degustazione a 35 euro con antipasto, primo, secondo, dolce, acqua e caffè.

PIATTO FORTE

Da leccarsi i baffi la crema al mascarpone con biscotto al cioccolato.

PIATTO DEBOLE

I tagliolini ai carciofi sono conditi egregiamente, ma con meno pepe potrebbero ambire alla perfezione.

TOILETTE [VOTO: 8]

Pulita, in ordine e profumata.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Risolvere un problema comune a tanti locali: d’inverno la temperatura in sala è bassa e cenare con il brividino di freddo non è gradevole.

/pʌɪ/ bikery

2015-02-08 12.28.05

/ bikery
Via Cagliari 18D (ang. Via Modena) – Torino
Tel 011.0360106
Orario: mar-ven 9,30/20,00, weekend 10,30/19,00
Chiuso il lunedì

VOTO FINALE: 7

ATMOSFERA [VOTO: 8]

Secondo un trend già diffuso a Berlino e Londra, ora anche a Torino gli appassionati di due ruote hanno un posto in cui rifocillarsi mentre la loro bicicletta viene sottoposta a un check-up o farsi una birretta dopo il giro del giorno. Non a caso il motto di /pʌɪ/ bikery è «Fast bikes e slow food». Ecco, quindi, accanto al negozio di biciclette e alla ciclofficina, un’originale caffetteria aperta da colazione a merenda. Un allegro caos di divani, sgabelli, libri, riviste, tavolini con versi di Rodari intagliati sul legno, bici appese ovunque, pareti traboccanti di sellini, zaini, ruote, pedali. Il tema è declinato in ogni dettaglio: la maniglia della porta del bagno, per dire, è realizzata con un manubrio. Il cliente-tipo è un giovane anticonformista finto-trasandato e capellone, magari con cane al seguito. Gran via vai a qualunque ora, dehors affollato anche d’inverno.

CUCINA [VOTO: 7]

Il menu è molto easy, da spuntino informale. Panini, toast, quiche, taglieri, crostoni, insalate, hamburger, zuppe, dolci fatti in casa (dalla cheesecake newyorkese alla torta di mele, dalla crostata alla sacher, dai muffin ai cupcakes). Simpatico il brunch del weekend con i pancakes. Ce n’è per tutti i gusti: pancake dolci con frutta, yogurt o sciroppo d’acero, oppure salati con abbinamenti golosi (pancetta toma e miele, bacon croccante e cheddar cheese più eventuale aggiunta di uovo all’occhio, verdure grigliate e toma). Da non perdere quello con salmone e avocado servito con una coppa di salsa allo yogurt ed erba cipollina. Se siete fortunati trovate anche la Parmigiana pancake con melanzana fritta, passata di pomodoro e mozzarella.

STAFF [VOTO: 6]

Personale molto informale e sbrigativo, servizio lento.

PREZZI [VOTO: 7]

Conto ragionevole. Con due pancake (uno solo non basta per sfamarsi) e una birra stiamo attorno ai 15 euro.

PIATTO FORTE

Il pancake con nutella, fragole e panna merita da solo una pedalata.

PIATTO DEBOLE

I giudici di Masterchef definirebbero la cheesecake “un mappazzone”. Migliorabile.

TOILETTE [VOTO: 5]

Bagno colorato ma privo di carta igienica e salviette per le mani.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Per evitare una bronchite a chi è seduto vicino all’ingresso, non guasterebbe una porta con chiusura a molla.

La Sartoria – Cucina su misura

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La Sartoria – Cucina su misura
Via Sant’Anselmo 27/a – Torino
Tel. 011 0461683
Chiuso la domenica

VOTO FINALE: 7 ½

ATMOSFERA [VOTO: 8]
Più raccolto di così c’è solo il tinello di casa propria. Locale mignon in piena San Salvario, cinque tavoli in tutto ricavati da vecchie macchine per cucire, sì e no 20 coperti più qualche sgabello per chi volesse cenare appollaiato al bancone del bar. Ambiente semplice ma curato ed elegante: pareti bordeaux, tendaggi bianchi, centrini della nonna al posto delle tovaglie, cementine usate come sottopiatti. Perfetto per coppiette (anche se i tavoli molto vicini scoraggiano confidenze e smancerie). Dehors estivo, anch’esso micro, su via Sant’Anselmo.

CUCINA [VOTO: 8]

Lo chef Gianluca Bigero imbastisce un menu fatto di qualità e creatività. Ogni piatto viene proposto in versione Medium o Large. Fantasioso l’impiattamento, innovativi gli accostamenti di sapori e ingredienti. Si comincia con un gradevole amuse bouche offerto dalla casa (tomino al prezzemolo su salsa piccante). Tra gli antipasti spicca l’uovo con cuore liquido in crosta di riso soffiato con tartufo, porri e fonduta di toma. Si fanno notare anche il salmone marinato al miele con tartara di gamberi e i calamari scottati con bacon e pane fritto. Menzione speciale all’ottimo baccalà servito mantecato su cipolle rosse, scottato alla piastra con chips di banane e salsina, e in versione polpetta con le patate. Piacevoli tentazioni sia tra i primi (la pasta farcita con ricotta di bufala o la crema di porri e patate servita con bigné soffiati al gorgonzola) che tra i secondi (arrosticini di ricciola con purea di fave e piselli, o il misto mare-orto al vapore con le salse). Convincenti anche gli involtini di mozzarella in carrozza, speck e caponatina di melanzane. Scarna la scelta dei dolci: scartiamo la burnia di pesche e cioccolato in favore di una creme brulée ghiacciata alla vaniglia e composizione di frutta di stagione (anche se notiamo delle pesche sciroppate…). La degna chiusura della cena, però, è la coppa di crema al mascarpone e fragole: sublime! Nebbiolo sfuso godibile.

STAFF [VOTO: 7]

Personale gentile, professionale, attento.

PREZZI [VOTO: 7]

Conto leggermente sopra la media, ma tutto sommato adeguato alla qualità. Gli antipasti oscillano tra i 10 e i 13 euro, i primi tra i 10 e i 14, i secondi fra i 13 e i 18. Ad essere decisamente cari sono i dolci, a quota 7 euro. Tutti i prezzi si riferiscono alla versione Large.

PIATTO FORTE

Gli spaghettoni di Gragnano sono un appagante tripudio di sapori: guanciale, cipolla rossa, peperoncino, crema di datterino crudo, scaglie di pecorino.

PIATTO DEBOLE

Il guanciotto di vitello al nebbiolo (servito con marmellata di cipolle su polenta taragna alla frutta secca) è tenerissimo, ma è tradito da un marcato retrogusto di bruciato.

TOILETTE [VOTO: 8]

La toilette è accogliente e colorata di nero e bordeaux come il resto del locale.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Coordinare meglio i tempi di uscita in modo da servire tutti i commensali nello stesso momento.

Dora in poi

doraDora in poi
Via Catania, 21 Torino
Tel. 011 2409962

VOTO FINALE: 7+

ATMOSFERA [VOTO: 9]

Senti via Catania e, d’istinto, tocchi ferro (o altro). I torinesi sanno perché. Ma il quartiere è in crescita e, “Dora in poi” (simpatico il calembour ispirato al vicino fiume), il pensiero correrà a questa bella novità della ristorazione torinese. Il locale sorprende subito per lo stile minimalista, quasi zen, che lo rende un luogo rilassante e piacevole da vivere: pareti candide, parquet in rovere, enormi piante, sedie di paglia dal tocco etnico, punti luce applicati ad una liana che corre da una sala all’altra. Contributi audiovisivi a metà tra contemporaneità (proiezione di filmati sui muri) e classicità (jazz e opera lirica in filodiffusione). Temperatura un po’ troppo bassa d’inverno. Molto bella l’idea del dehors/serra.

CUCINA [VOTO: 7]

Per chi ama viaggiare con le gambe sotto il tavolo. Si parte dal Piemonte e si approda a terre lontane, esotiche. E intanto si sperimenta, si reinventa, si contamina. Mettete da parte il classico schema antipasto-primo-secondo-dessert. Qui le proposte sono suddivise tra Crudi (baccalà e gambero blu, carne di fassone, misticanza di erbe e semi), Marinati (pesce bianco con quinoa al coriandolo e cipolla di Tropea, polpo con tobinambur e salsa di peperoni e noci) e Caldi (tofu con spinaci, zuppa di cozze e gamberi con pasta udon, vellutata di zucca con mousse di caprino, petto d’anatra con mandarino cinese e riso jasmine, maialino da latte con cavolo cinese e salsa wasabi). Alcuni esperimenti sono riusciti, altri vanno perfezionati. La carne cruda, per esempio, è ottima, così pure le tagliatelle ai carciofi, mentre i “dim-sum” (ravioloni cinesi) convincono solo in parte. Anche i dolci puntano all’abbinamento insolito: consommé freddo alle spezie con frutta e verdura candite, sorbetto al mango con crema allo yoghurt, mousse al cioccolato al latte aromatizzato al the. La presentazione dei piatti è abile e raffinata, le porzioni sono trattenute. Carta dei vini interessante, godibile il nero d’avola a calice.

STAFF [VOTO: 7]

Servizio efficiente e attento ai dettagli, poche smancerie, tempi giusti.

PREZZI [VOTO: 6]

Il conto tende al salato. Con due portate, un dessert e un calice di vino si arriva presto a 40 euro.

PIATTO FORTE

Le tagliatelle all’uovo con carciofi e menta, ingentilite dal retrogusto dolce della bottarga.

PIATTO DEBOLE

I “dim-sum” rivisitati alla piemontese soddisfano il palato con il ripieno di carne, ma deludono con il ripieno di verdure e funghi.

TOILETTE [VOTO: 7]

Bagno minimalista, pulito, nuovo di zecca (come tutto, del resto).

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Quinoa, muhammara, kumquat, bok-choy. Siamo sicuri che tutti ne conoscano il significato? Perché non inserire una legenda sul menu?

Caffè dell’Orologio

orologio 1Caffè dell’Orologio
Via Morgari, 16/a
Tel. 011 1948 4555 – 345 0151839
Chiuso la domenica

 

VOTO FINALE: 6/7

 

ATMOSFERA [VOTO: 8]

C’era una volta il Caffè dell’Orologio e adesso chissà… Questo locale storico di San Salvario, che deve il nome all’orologio posto all’angolo tra via Morgari e via Belfiore, ha cambiato anima più volte. Riaperto a settembre 2014 dopo una lunga chiusura, ancora una volta fatica a trovare un’identità. Locale da aperitivo? Vineria? Osteria? Ritrovo per tirar tardi con gli amici ascoltando musica dal vivo? Ciò detto, le sale sono arredate con gusto e l’atmosfera è riscaldata da un camino autentico e da tutte le sfumature del bordeaux e dell’ocra. Completano l’opera il soffitto a volta con mattoni a vista, il pavimento in legno, le nicchie colme di vini, e ancora specchi, botti, candele. In più, un bel dehors per le serate estive. Peccato per i brutti ceffi che bivaccano nel giardino di fronte (ma San Salvario è così, prendere o lasciare).

CUCINA [VOTO: 6 ½ ]

Tutto lascia pensare che la priorità, qui al Caffè, non sia la cucina ma l’intrattenimento. Quindi è bene non aspettarsi proposte da Guida Michelin né il classico menu con antipasti, primi e secondi, ma piuttosto piatti sfiziosi da spiluccare tra una pinta di birra e l’altra. La cena inizia con un buon gnocco fritto offerto dalla casa e prosegue con un misto piemontese di tutto rispetto, anche se il vitello tonnato è banale, da pranzo di nozze. Proseguiamo con gli agnolotti al pomodoro, senza lode e senza infamia. La tempura di verdure convince, la carne impanata delude. Non mancano altre piccole o grandi tentazioni (cipolle ripiene, gateau di patate, ratatouille di verdure, insalatone, taglieri regionali, tagliata di vitello, polpette di melanzane, frittelle di baccalà…). La prova del tiramisù è vinta a metà: la crema è valida ma i biscotti sono annegati nel caffè. Inevitabile il confronto con il tiramisù della precedente gestione, servito in barattolo di vetro: all’epoca, uno dei migliori della città. Buona selezione di vini e di birre artigianali.

STAFF [VOTO: 6]

Il titolare è simpatico e caloroso nell’accoglienza. Le ragazze dello staff sono gentili ma un po’ troppo informali. Nel complesso, la macchina organizzativa va ancora oliata.

PREZZI [VOTO: 6]

Per saziarvi mettete in conto almeno 25 euro, esclusi vino o birra. Limitandosi a un tagliere o ad un’insalata si scende a 10-15 euro.

PIATTO FORTE

Con i fritti ci sanno fare, si può osare (colesterolo permettendo).

PIATTO DEBOLE

L’orecchia di elefante (o milanese) è abbondante ma troppo asciutta e insipida.

TOILETTE [VOTO: 6]

Il bagno, molto essenziale, non è opportunamente indicato ed è privo di chiusura.

CONSIGLIO NON RICHIESTO
Le potenzialità ci sarebbero, se solo si credesse di più nella cucina e si studiasse un menu con una personalità univoca.

Ca’ del Lupo

cadellupo2Ca’ del Lupo
Via Ballerina, 15
Montelupo Albese (CN)
Tel. 0173 617045/617249
Chiuso il mercoledì

VOTO FINALE: 7+

ATMOSFERA [VOTO: 7]

Il contesto meriterebbe la lode: in cima a un colle delle Langhe, panorama mozzafiato, giardino e piscina, grandi vetrate a riempire di luce il locale anche nelle grigie domeniche invernali. Abbassano la media la costruzione, tipicamente anni Settanta, e gli arredi: le tre salette non hanno nulla che racconti il legame col territorio, se non una parete che elenca i vini e le specialità locali. Da un posto così ti aspetti qualcosa di più suggestivo. I romanticoni apprezzeranno i tavolini con vista, i più pratici il parcheggio privato.

CUCINA [VOTO: 6 ½ ]

In cucina si avvertono mani sapienti e doti organizzative. I prodotti sono di qualità e il menu trasuda Piemonte da ogni piatto. Tra gli antipasti emergono la battuta di fassone, il vitello tonnato, i peperoni arrosto con bagnet verd, la crespella alla zucca e gorgonzola. I primi di pasta fresca si lasciano gustare senza entusiasmare: tajarin alla piemontese, ravioli al sugo di erba cipollina, agnolotti del plin alla fonduta. I secondi oscillano tra alti (lo stinco di maiale alle erbe aromatiche) e bassi (l’arrostino di fassone al nebbiolo). Ottime le patate al forno tagliate a rondelle. Tra i dolci, gli applausi vanno tutti alla torta di nocciole con crema allo zabaione. Incuriosiscono la panna cotta alla nocciola, lo sformatino di pere con salsa al cioccolato, il cremino al torrone con salsa al cacao amaro. La delusione più grande è la tarte tatin con gelato. Buoni il pane e la focaccia fatti in casa.

STAFF [VOTO: 8]

Il personale è cortese, gestisce con efficienza i numerosi coperti ed è talmente discreto da passare quasi inosservato.

PREZZI [VOTO: 7]

Prezzi abbordabili, considerato che siamo nelle ricche Langhe: antipasti e primi a 9 euro, secondi a 12, dessert a 5. Menu degustazione a 30 euro.

PIATTO FORTE

La torta di nocciole con crema alla zabaione mette d’accordo tutti.

PIATTO DEBOLE

La tarte tatin è completamente fuori tema: non è servita calda, le mele non sono caramellate, la pasta non è brisé.

TOILETTE [VOTO: 9]

Enormi porte scorrevoli in legno, vetrate con vista giardino, pulizia, ordine. Una rarità.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Un pizzico di generosità in più nelle porzioni.

Osteria Antiche Sere

antichesereOsteria Antiche Sere
Via Cenischia, 9 Torino
Tel. 011 3854347
Chiuso la domenica

VOTO FINALE: 8 –


ATMOSFERA [VOTO: 7]

Nascosta in una viuzza di zona San Paolo che anche Google Maps fatica a trovare, Antiche Sere ha l’atmosfera da vera osteria di una volta. Arredi demodé, una bella Mole Antonelliana in miniatura sul bancone-bar, tovagliato bianco, menu scritto a mano su carta paglia. Insomma, la semplicità e il calore che ti fanno sentire a casa. D’estate, la cena sotto il pergolato, nel cortile, è l’ideale per una serata romantica. Prenotazione consigliata anche in settimana. Per trovare parcheggio affidarsi ai Santi.

CUCINA [VOTO: 8]

La cucina di Antiche Sere è un porto sicuro. Quando vuoi ritrovare i sapori della tradizione piemontese, sai che qui non sbagli. Menu di pochi piatti, ingredienti genuini, fattura impeccabile: antipasti che conquistano (tomini elettrici, salame di patate, lingua in salsa, lardo al pepe, quiche di verdure e toma, peperoni con bagna cauda, vitello tonnato…), primi convincenti e sostanziosi (minestra di ceci, gnocchi con salsiccia o gorgonzola, risotto con carciofi o fiori di zucca, agnolotti al sugo d’arrosto, tagliatelle con melanzane), secondi generosi e ben cucinati (l’ormai mitico stinco di maiale al forno, il coniglio al vino bianco, la trippa stufata all’astigiana, le guancette di vitello arrosto, la trota in carpione, l’albese con sedano e parmigiano). Promossi a pieni voti anche i dolci: la panna cotta, il perfetto bonet (servito in doppia fetta!), lo squisito budino torrone e miele, le pere cotte al cioccolato e, su tutti, l’eccezionale torta di nocciole con zabaione. Non mancano mai il limoncello o l’amaro offerti dalla casa. Meritevoli i vini sfusi.

STAFF [VOTO: 9]

Molti locali di Torino, anche blasonati, dovrebbero mandare il proprio personale a ripetizione di professionalità e cortesia dalla titolare Antonella e dalle sorridenti e premurose ragazze dello staff. Qui sanno cosa significhi ospitalità, empatia, cura del cliente. Anche in cucina l’organizzazione è perfetta, i tempi tra una portata e l’altra giusti, mai una sbavatura.

PREZZI [VOTO: 7]

Da un’osteria ci si aspetterebbe un conto più leggero, ma Antiche Sere resta un’esperienza di cui non ci si pente. Con un misto di antipasti, un primo, un dolce, acqua e vino sfuso si resta attorno ai 30 euro e si esce rotolando.

PIATTO FORTE

A detta di molti, lo stinco di maiale. Ma non si può andare alle Antiche Sere senza provare il misto di antipasti.

PIATTO DEBOLE

Gli gnocchi al gorgonzola sono gradevoli ma il condimento è poco cremoso e non si amalgama bene allo gnocco.

TOILETTE [VOTO: 6]

Pulita e dotata anche di fasciatoio, ma con la pecca di essere in cortile, con tutti i disagi che ciò comporta quando piove o fa freddo.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Perseverare nella semplicità, a dispetto delle mode del momento.