La causa era stata avanzata dall’Italia e dalla Spagna. Nelle motivazioni avanzate dal nostro Paese è stato dichiarato che i cittadini europei hanno il diritto di rivolgersi alle istituzioni dell’Unione utilizzando una qualunque delle 23 lingue ufficiali e che essi hanno il diritto di ricevere le risposte delle istituzioni nella medesima lingua. Il Tribunale comunitario per annullare le discriminazioni linguistiche ha richiamato lo storico Regolamento n.1 dell’Ue, che stabilisce il regime linguistico della comunità europea garantendo pari dignità e trattamento a tutte le 23 lingue ufficiali dei 28 Paesi membri. A giudizio del Tribunale, l’affermazione secondo cui il francese, l’inglese e il tedesco restano le lingue maggiormente utilizzate, tenuto conto in particolare della prassi consolidata delle istituzioni dell’Unione per quanto riguarda le lingue di comunicazione interna, è un’affermazione vaga che non è supportata da alcun elemento concreto.
In questo modo si è annullato il vantaggio di partenza che avevano alcuni candidati rispetto ad altri