Affaire Penelope Cruz: alla fine vince Coppola

Ma Penelope Cruz la si nota di più se non viene o se viene e si mette sul palco davanti a tutti?
L’ex direttore del Torino Film Festival Nanni Moretti l’evrebbe forse commentato così il pasticciaccio sulla presenza dell’attrice.

Alla fine l’ha spuntata Michele Coppola e la Cruz ci sarà alla serata d’apertura del TFF29, sul palco con Sergio Castellitto a consegnare il premio ad Aki Kaurismaki.
Immagino che questa sia stata la scappatoia trovata da Gianni Amelio per giustificare la presenza sul palco di un’attrice che non ha film al Festival.

Il mio pensiero sulla faccenda l’ho già detto, ora non ci resta che dimenticare l’inutile pasticcio e attenderci che tutti i giornali del mondo oggi facciano titoloni sulla presenza di Penelope Cruz al Torino Film Festival, visto che questo è l’obiettivo dichiarato di Coppola.

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Riflessione sul poco glamour al Torino Film Festival

Provo a lasciarvi una veloce riflessione su quello che sarà l’evento culturale torinese ed italiano dei prossimi giorni.
Alle porte c’è infatti la ventinovesima edizione del Torino Film Festival.

Per tutto quello che riguarda il programma, i film da scegliere, gli orari e quant’altro vi rimando al sito del festival (e buon lavoro, perchè scegliere tr ai più di 200 film in cartellone non è cosa facile).
In questa sede vorrei invece fare due chiacchiere sulla storica mancanza di glamour del nostro festival.

La polemica è vecchia e man mano che il TFF cresce negli apprezzamenti della critica e nel numero di spettatori puntualmente ritorna con qualcuno (solitamente un politico) che tira fuori la solita frase: “Dobbiamo portare a Torino i grandi nomi del cinema mondiale”.

Quello che misteriosamente sembra sfuggire ai suddetti è che Torino non è Venezia e tantomeno Roma (si parla di festival), gli obiettivi sono diversi.
Il Torino Film Festival non è mai stato una vetrina per gli attori di Hollywood, non abbiamo – ad esempio – mai avuto una passerella.
I grossi nomi ci sono sempre stati, ma invece di guardarli sfilare in vestiti da sera e fotografarli si èe sempre preferito incontrarli in un bar di via Po col giaccone pesante e scambiarci magari anche due chiacchiere.

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James Franco tra Michele Coppola e Mara Carfagna

Impossibile non dire due parole sulla decisione della giunta Cota di togliere al GLBT il patrocinio ed il logo regionale.

Se vi siete persi le puntate precedenti il riassunto è che l’assessore alla cultura della Regione Piemonte Michele Coppola (che come sapete è anche il candidato sindaco del PDL) ha annunciato di voler togliere il patrocinio al Festival GLBT – Da Sodoma ad Hollywood.

A parte il ritardo della decisione che costringerà gli organizzatori a ristampare il materiale promozionale presumibilmente già pronto, visto che il Festival inizia il 28 aprile, rimane l’illogicità di una scelta che va contro ogni principio di immagine e di ritorno economico.

Mi spiego.
Il Festival in questione è alla sua ventiseiesima edizione ed è il principale evento cinematografico a tematica omosessuale d’Europa… mica ciccioli!
Ogni anno porta in città un bel numero di persone con tutto quella che questo vuol dire dal punto di vista del ritorno economico.

Se poi date uno sguardo al programma di quest’anno vi accorgerete che è davvero di livello mondiale, basti citare la presenza di James Franco, candidato come migliore attore e presentatore agli Oscar appena conclusi.

Ovvio quindi che la scelta di Coppola sia una scelta ideologica da parte di chi non vede positivamente la presenza di un festival che parla di sconcezze quali l’amore tra due uomini, quello tra due donne o anche (ho idea) la sola esistenza di persone dotate dalla natura di entrambi i sessi.

Detto questo (niente di nuovo, me ne rendo conto) dubito che l’intervento di Mara Carfagna in qualità di ministro delle pari opportunità possa servire a risolvere qualcosa.
Del resto la bella ministra ha al momento altri… di carattere personale di cui occuparsi.