Vuoi recitare con Fabio Volo?

Vi piacerebbe recitare con Fabio Volo… o anche solo comparire al suo fianco come comparsa?

Allora fatevi avanti perchè questo è il momento buono.

Fabio Volo sarà a Torino nelle prossime settimane per girare Studio illegale, divertente storia di un avvocato un po’ particolare.
Il soggetto del film è tratto dall’omonimo romanzo edito da Marsilio un paio di anni fa che nacque a sua volta dall’altrettanto omonimo blog.

Ma tornando al film che si girerà a fine mese a Torino c’è spazio un po’ per tutti.
Si cercano infatti ragazzi e ragazze maggiorenni con look eavy metal, uomini e donne cinesi di tutte le età, camerieri di ristoranti ma anche ottantenni ancora abilitati alla guida.

Insomma fatevi avanti perchè c’è spazio per tutti.
Bisogna presentarsi in questi pomeriggi al Cineporto (via Cagliari, 40) e si potrà entrare a far parte di un film che promette anche un discreto successo, lavorare al fianco di Fabio Volo e sotto la direzione di Umberto Carteni.

E se vi prendono poi fatemelo sapere così mi fate da inviati sul set!

Si parla di Tax Credit

Mercoledì 25 giornata intera dedicata al Tax Credit.
Il tema è di grande interesse e se potete vi invito ad andarlo al seguire (l’appuntamento è al Cineporto, via Cagliari 42).

Organizzano Antenna MEDIA Torino e APRODOC in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte.
L’obiettivo è cercare di saperne di più sul TAX CREDIT INTERNO, dalla legge alla compilazione della richiesta per poter usufruire del credito d’imposta. Sarà inoltre illustrato ai produttori presenti, il meccanismo del TAX CREDIT ESTERNO di cui possono beneficiare gli investitori esterni non appartenenti al settore cineaudiovisivo.

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Festa per i dieci anni della Film Commission

E così sono passati dieci anni da quando un manipolo di volenterosi ebbe l’ide di mettere insieme (e far funzionare) la Film Commission Torino Piemonte.

La Film Commission torinese è senza dubbio quella che meglio funziona nel panorama italiano ed è continuamente presa ad esempio dal resto della penisola.
Ed è anche innegabile che sia il motivo principale perchè a Torino si girano (ormai da qualche anno) un numero di produzioni (lunghi, corti, fiction, serie, pubblicità) superiore per numero anche a quelle che si girano a Roma.
Insomma la Film Commission è uno degli artefici principali che hanno (ri)portato Torino ad essere città del cinema.

Attenzione perchè il titolo non è solo onorifico, se è vero che la ricaduta sul territorio in questi dieci anni si aggira sui 290 milioni di euro… no, non avete letto male!
Nelle 383 produzioni realizzate sono stati utilizzati 5.826 tecnici (spesso romani), 2.099 attori (raramente torinesi, ma non vuol dire) e 101.371 comparse (queste tutte locali).
Insomma, quando si riuscirà a convincere le produzioni ad utilizzare anche i tecnici locali avremo fatto bingo!

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No Business? No Movie

Il post che leggerete qui sotto (e che parte subito sotto l’immagine) è stato scritto da Rocco Riccio, che ha partecipato all’incontro di cui sotto e mi ha chiesto di pubblicare alcune sue riflessioni.
Siccome lo stimo, lo faccio volentieri.

Il testo è un po’ lungo… mettetevi comodi!

Il cinema dei fasti, si sa, è andato. Forse non è mai esistito, o forse, si usano parole troppo grosse per definire le epoche in cui viviamo. Ebbene. Qualunque cosa si pensi sullo stato del cinema, sul cinema italiano, sulla cultura italiana, ecc, ecc, il sistema cinema, e soprattutto Torino, anzi, la Film Commission Torino-Piemonte, assieme a Film Investimenti Piemonte (FIP) e in collaborazione con FinPiemonte e Confindustria ce l’hanno messa tutta per dimostrare come il cinema, il sistema cinema, l’industria cinema, e i vari attori coinvolti nella realizzazione e nella diffusione di un film, quali società di produzione, fondi di sostegno pubblici, investitori privati, distributori, banche, microcrediti, possano ancora vantare una vitalità eccezionale, e un vantaggio economico per chi investe sul cinema.

E’ frutto del workshop New Business? Show Business, svoltosi Martedì 19 Aprile presso il CinePorto, in via Cagliari. C’erano le istituzioni, locali e nazionali, c’erano i rappresentanti di banche, c’erano i produttori e le produzioni italiane, c’era una platea “ingiaccata” e interessata. Perché si parlava di soldi e nella fattispecie, senza inalberarsi in economicismi complessi, di un esperimento, unico in Europa, della cosiddetta “tax credit” esterna, sul modello di sostegno per lo sport che vige dagli anni 60. Trattasi di associazione di partecipazione finanziaria ad un progetto filmico da parte di aziende che decidono di investire dei soldi, fino ad un limite di 2,5 milioni di euro, e fino al 49% del budget del film. Principale discriminante: non far parte del cinema. I film si aprono dunque, al di là dei famosi Product Placement, a veri e propri finanziamenti da parte di privati che in cambio di una spartizione di utili successivi del film, investono di capitale utile e fondamentale per la realizzazione del film.
E’ stato il caso dell’ultimo film di Paolo Sorrentino, This must be a place, in concorso al prossimo Festival di Cannes, che ha visto la partecipazione del microcredito Intesa Sanpaolo, oltre che a produzionissime come Medusa, Lucky Red e Indigo Film. E’ il caso di alcuni film di prossima produzione, che in questa sede, si aprivano al mercato degli investitori piemontesi.

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