ASL At e Aisla insieme per le necessità dei più fragili
“Un progetto che si gioca in squadra“. L’importanza di fare sinergia è emersa oggi alla Asl di Asti, durante la presentazione di una nuova sonda ecografica, donata alla struttura di Anestesia e Rianimazione, diretta dal dottor Silvano Cardellino, dall’Aisla di Asti.
Il Direttore Generale ASL, Mario Alparone, parlando appunto di gioco di squadra, ha spiegato che “l’esigenza di dare risposte immediate nelle emergenze, non deve far dimenticare la continuità. Questa, ha aggiunto, è la vera sfida della sanità”.
Il progetto Nurse Coach, nasce dalla collaborazione con AISLA, ed è un perfetto esempio di lavoro in rete nell’ottica della presa in carico dei pazienti cronici e fragili. L’attività, in una prima fase di sua applicazione, ha consentito la gestione delle esigenze dei pazienti affetti da SLA mediante la costituzione di percorsi integrati tra le strutture ospedaliere, che gestiscono le fasi acute, e quelle territoriali e domiciliari (quindi anche le farmacie) che devono assistere il malato durante la sua permanenza a casa, attuato attraverso la programmazione del fabbisogno clinico e terapeutico.
Nella Struttura di Anestesia Rianimazione e Terapia del Dolore, diretta dal dottor Cardellino opera da diversi anni un team di infermieri che si occupa del posizionamento di dispositivi venosi ad impianto periferico a media-lunga permanenza (PICC e Midline). Sia per posizionare questi dispositivi, sia per valutare quale sia il tipo di dispositivo endovenoso più adeguato in base alla prognosi, al tipo di terapia e al patrimonio venoso degli arti superiori del paziente è necessaria l’ispezione ecografica delle vene del braccio.“ La sonda ecografica generosamente donata dalla Aisla alla nostra Struttura – ha commentato Silvano Cardellino – verrà quindi utilizzata per migliorare questa attività, l’ecografo wireless, consentirà di ridurre interventi traumatici per studiare il patrimonio venoso”.
Nel 2017 sono stati effettuati dal team infermieristico 750 impianti, 590 nel 2018 e la dotazione di questo nuovo ecografo, porterà miglioramenti.
Il sindaco Maurizio Rasero ha colto l’occasione per ribadire la vicinanza del comune alla Asl, ricordando che proprio davanti all’ospedale sta per nascere la nuova pista per l’elisoccorso.
Vincenzo Soverino, referente della sede di Asti e consigliere nazionale Aisla Onlus, presente con 63 rappresentanze territoriali, oltre 2.000 soci e circa 300 volontari in 19 Regioni italiane, ha ricordato che l’ecografo è donato in ricordo di Luciano Nattino e i malati astigiani di SLA e ha sottolineato che”l’ecografo di ultima generazione sarà a disposizione di tutti i malati che ne avranno necessità, non solo di quelli con Sla. Restituiamo così qualcosa alla comunità astigiana, sempre generosa e vicina ad Aisla negli ultimi 12 anni. La strumentazione è stata acquistata grazie ai proventi della distribuzione dei nostri cappellini al concerto di Elisa durante l’ultimo “Capo d’Asti” ed ai contributi della rivista “Astigiani”, dell’Associazione “Dalla parte degli Astigiani”, del Consorzio dell’Asti, del Gruppo del Grillo e del Gruppo Giovani di Vaglierano”.
Il progetto “nurse coach” è invece finanziato totalmente dall’Associazione Amitié Sans Frontières-Club di Asti, il suo presidente, avvocato Giacomo Giovannini, ha ricordato un prossimo evento di beneficienza a favore dell’associazione Alzheimer Asti Onlus, con il concerto di Roberto Vecchioni, sabato 6 ottobre al teatro Alfieri di Asti (0141 399057).
Oltre 3.000 figuranti in costume a raccontare il Novecento contadino.
Solo ricette tradizionali, tramandate di generazione in generazione e cucinate con materia del territorio. Agnolotti, risotti, tagliatelle e polente negli abbinamenti più vari. I grandi secondi della tradizione monferrina: bolliti, fritto misto, bagna cauda e tanti piatti ormai scomparsi dal menù dei ristoranti: come la “puccia” (soffice polenta sciolta nel minestrone di fagioli e condita con burro e formaggio) o il “baciuà”, lo zampino di maiale lessato, aromatizzato nell’aceto e fritto. I piatti tipici potranno essere accompagnati da una degustazione di vino astigiano selezionato dall’ONAV.
Perché, così ha scritto Pavese ne La Luna e i falò: “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”, anche quando – come nel tema della pro loco di Azzano – ad emigrare eravamo noi.
Il Palio firmato Antonio Guarene, è uscito dalle mura cittadine per tornare nel Comune di Moncalvo con il fantino astigiano Federico Arri su Calliope da Clodia.
al secondo posto il rione Cattedrale, terzo San Secondo, poi Don Bosco, Nizza, Montechiaro, San Silvestro, San Damiano, Tanaro. Ventuno i cavalli al canapo per tre agguerrite batterie più finale da brivido a nove.
Due le partenze false date dal mossiere Renato Bircolotti e timori nella seconda batteria quando fantino e cavallo di Santa Maria Nuova sono caduti a causa del canapo tirato.
Circa 5000 gli spettatori sulle tribune, altrettanti nel parterre, che hanno potuto godere anche di una splendida sfilata curata con grande attenzione e dell’esibizione degli sbandieratori dell’A.S.T.A. Il premio speciale Soroptimist è stato attribuito a San Martino San Rocco per la miglior presena, per la sfilata dei bambini, premio Mara Sillano al borgo Viatosto
Da segnalare un episodio di tensione che non ha riguardato l’amore manifestazione, un uomo ha tentato di entrare con una bottiglia di birra, al diniego della sicurezza, ha scagliato il contenuto della bottiglia e ne è nata una rissa con l’intervento delle forze dell’ordine.
GRP Piemonte ha seguito tutta la manifestazione in diretta, saltata, purtroppo la finale sulla Rai per il protrarsi dei temp
Grande successo sabato della sfilata dei bambini
Qui tutte le foto
Domenica 2 settembre sarà il debutto della nuova veste del Palio di Asti. Per la prima volta infatti, si corre la prima domenica di settembre, con il coronamento, giovedì sera (al posto del Paliotto tenutosi a maggio) di una straordinaria serata di presentazione dei fantini, per la prima volta in notturna. Tutti i Rioni, Borghi, Comuni hanno dimostrato grande coinvolgimento e passione. Il sindaco Maurizio Rasero ha spiegato che “Il Palio è una festa per turisti e cittadini, un’occasione per fare innamorare della nostra città.
Per la prima volta i box cavalli sono ospitati ai giardini pubblici, anche per permettere ai passanti di poter ammirare i meravigliosi animali, seguiti e tutelati con grande attenzione dalla commissione veterinaria. Purtroppo la pioggia, venerdì sera, ha disturbato alcune cene propiziatorie e sabato non si e tenuta la corsa della vigilia per preservare la pista. Neppure la sfilata dei bambini è arrivata in piazza, nonostante lo speaker abbia annunciato l’arrivo più volte e ci fosse molto pubblico presente (la comunicazione non è stata proprio tempestiva).
La giornata di domenica comincerà con la cerimonia di benedizione dei cavalli in ogni parrocchiale. Poi In piazza San Secondo l’esibizione del gruppo sbandieratori dell’Asta. Alle 14 da piazza della cattedrale parte il corteo storico composto da oltre milleduecento figuranti. Aprirà la sfilata il gruppo a cavallo del capitano del Palio, a chiuderla sarà il carroccio, trainato dai buoi, con lo stemma della città e i premi per i vincitori: il palio per il vincitore, la borsa con le monete d’argento per il secondo classificato, gli speroni al terzo e a seguire il gallo vivo, la coccarda e l’acciuga per ultimo. Poi via con le tre batterie e la finale.
Qui una guida per vivere il Palio di Asti
Continua il Mercatino del Palio in Piazza San Secondo, a Palazzo Mazzetti la mostra del Maestro del Palio Antonio Guarene e nell’androne del Municipio la mostra fotografica Dame, Damigelle e Popolane del Palio di Asti, di Bruno Accomasso.
La biglietteria è aperta al pubblico presso gli uffici del Comune di Asti 0141/399057, l’ingresso al parterre è gratuito.
Dal 28 agosto al 15 settembre a Palazzo Mazzetti, Mostra del Maestro del Palio e omaggi per i 50 anni dell’A.S.T.A.
Matite, classe, colori, delicatezza, amore per il territorio. Dal 28 agosto 2018 al 15 settembre a palazzo Mazzetti si può (si deve) visitare la mostra del maestro del Palio Antonio Guarene, mille anime unite dal grande attaccamento alla città. (altro…)
LE ATTIVITÀ
Tra le attività principali della Fondazione Goria ricordiamo la formazione post lauream attraverso il Bando talenti della Società Civile, il Master in Management e Creatività dei Patrimoni Collinari, la realizzazione di percorsi d’approfondimento su temi d’attualità dedicati agli studenti delle scuole secondare di secondo grado come il progetto “7 marzo ’91: la migrazione albanese ad Asti: un esempio di integrazione”.
E ancora, la realizzazione di progetti europei che ha visto gli studenti impegnati in laboratori internazionali, il progetto Connectingyouth che ha coinvolto 4 paesi Grecia, Croazia, Germania e Italia, la valorizzazione del patrimonio culturale che recentemente ha trovato la sua migliore espressione con il progetto Romanico Monferrato.
Recentemente è stato pubblicato l’inventario dell’Archivio Storico della Cassa di Risparmio di Asti (1730-1988) per la valorizzazione dei fondi documentali custoditi negli Archivi della Fondazione. Ma la Fondazione ha dedicato anche pubblicazioni ai bambini, convegni, incontri, un grande lavoro d’implementazione e catalogazione del patrimonio librario della biblioteca della Fondazione.
Il 2018 ha premiato l’attività della Fondazione, ammettendola in due elenchi che premiano le realtà che con elevato livello scientifico e continuità svolgono attività di studio, ricerca e divulgazione formativa, educativa e culturale.
Dopo avere partecipato alle selezioni nazionali, la Fondazione Giovanni Goria da quest’anno risulta tra i 266 Istituti culturali italiani inseriti nella tabella triennale del Ministero per i beni e le attività culturali dal 2018 al 2020. (Articolo 1 della legge 17 ottobre 1996, n. 534)
Altra notizia d’inizio 2018 è che la Fondazione Giovanni Goria è stata ammessa nella tabella degli enti, istituti, associazioni e fondazioni di rilevo regionale, istituita con Legge regionale n. 13 del 30.6.2016, che regola i criteri di valutazione per l’erogazione dei contributi. Un elenco che ha validità triennale, dal 2017 al 2019.
Due riconoscimenti morali ed economici che indubbiamente daranno nuova vitalità alla creatività e all’impegno per la cultura e l’approfondimento. Il presidente Marco Goria e il Segretario Generale Carlo Cerrato hanno ringraziato il Consiglio d’Amministrazione, il Comitato Esecutivo e tutto lo staff della Fondazione, senza i quali non sarebbero stati raggiunti questi risultati
INTERVISTA A MARCO GORIA
L’inserimento nella tabella del Mibac è stato un obiettivo che ci eravamo posti di raggiungere nel lungo periodo. Abbiamo presentato un dossier con l’attività di approfondimento realizzata negli ultimi 5 anni e questo risultato premia il lavoro di anni e la continuità con cui, dal 2004 ad oggi, svolgiamo attività di studio, ricerca e divulgazione formativa, educativa e culturale. Proprio in questi giorni abbiamo calendarizzato le attività autunnali e si prospetta un fine anno denso. Sicuramente editeremo due volumi, uno dedicato alla Costituzione raccontata dai bambini e l’altro focalizzato sulla migrazione albanese degli anni ‘90, sia dal punto di vista nazionale che da quello locale. Entrambe derivano da due progetti grandi e impegnativi, fatti di incontri dedicati ai ragazzi, proiezioni, testimonianze dei protagonisti. In particolare, abbiamo prodotto anche un documentario su questo ultimo progetto che raccoglie le interviste e le testimonianze in presa diretta dei Ministri di allora (Boniver Ministro dell’Immigrazione nel 1991 e Scotti, Ministro dell’Interno nel 1991), degli amministratori locali e di chi era su quelle navi e oggi è astigiano a tutti gli effetti. Le ambizioni? Il lavoro ben fatto, serio e rigoroso in ogni sua parte. Questo è capace di parlare da solo, al di là dei riconoscimenti.
Quali le ricadute anche sul territorio?
Ricadute tangibili sono le ricerche sulla nostra città, che hanno portato, per esempio, alla pubblicazione dei report “Asti domani”, analisi sociologica a 360° e “Eccellenze senza rete”, analisi economica sulle aziende dell’astigiano e quello in fase di realizzazione sulla migrazione anni ‘90. Considero ricadute anche le nostre attività di prospettiva che mirano al coinvolgimento attivo delle persone.
Per esempio l’ultimo evento realizzato insieme alla Prefettura di Asti (con l’ex prefetto Paolo Formicola) dedicato in particolare ai Sindaci e agli amministratori del nostro territorio, ma in favore di tutti noi cittadini.
Tra riforme incompiute e risorse sempre più ridotte, gli enti locali vivono una stagione di difficoltà ed incertezza. Questo tema, pare scomparso dal dibattito politico, ma resta imprescindibile per assicurare servizi efficienti ai cittadini. Abbiamo pensato di riportare l’attenzione sull’argomento realizzando una mattinata di confronto con esperti di riconosciuta esperienza come Riccardo Carpino, Prefetto e già Capo di Gabinetto Ministro Affari regionali, il Costituzionalista Franco Pizzetti, Marco Orlando, Direttore dell’Anci Piemonte e Matteo Barbero, esperto di Diritto Amministrativo. Poi c’è l’attenzione ai nostri patrimoni e alla loro valorizzazione che abbiamo promosso curando la comunicazione del progetto dedicato al Romanico Monferrato. Un progetto che mira a fare conoscere a chi astigiano non è, qualcosa di prezioso vale la pena di vedere. Non posso non menzionare poi ciò che lasciano (anche in noi) i percorsi di approfondimento che facciamo con i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado e le attività che abbiamo pensato per il carcere. Insomma, i destinatari di ciò che facciamo sono tanti e diversi. Ci piace pensarci come una risorsa per la nostra città, l’approfondimento costruisce ponti, unisce. Questo il senso del nostro lavoro.
Sicuramente suo padre sarebbe felice di quanto fatto nel campo della cultura e dei giovani. Un ricordo di quelli che erano gli interessi dell’uomo Giovanni Goria.
Mi sono impegnato, fin dal 2004 (anno di costituzione) affinché la Fondazione Goria non fosse una realtà nata per commemorare una persona, ma che potesse trarre ispirazione dall’impegno di mio padre per operare in modo propositivo nel contesto di oggi. Credo che questo mio proposito, fino ad oggi, non sia stato disatteso.
A tal proposito, cito la nostra più recente iniziativa, tra poco uscirà il nuovo Bando dei Talenti della Società Civile che, grazie alla Fondazione CRT, dal 2009 ad oggi ha dato a 656 ragazzi l’opportunità di una borsa di ricerca annuale per sviluppare idee imprenditoriali e di ricerca, anche con periodi di studio all’estero. Penso che mio padre apprezzerebbe questa attenzione ai ragazzi e alla mobilità internazionale.
Tutto questo perché mio padre evocava la modernità, anche parlando dell’Europa del 1992, non una cosa astratta, ma un qualcosa che ha rivoluzionato la nostra vita.Si pensi per esempio all’eliminazione delle frontiere in Europa e al fatto che si sono abbattuti i monopoli, la sostanza è che per esempio oggi volare è un’opportunità mentre nell’87 era concesso solo ai ricchi.
Le idee sul federalismo europeo che aveva mio padre sono ancora attuali. Con il passare degli anni riconosco in lui un precursore dei grandi ideali dell’Europa che dobbiamo continuare a costruire.
Europa, significava per lui opportunità. Mio padre aveva molti interessi, ma posso riassumerli così: con il suo sguardo europeista non ha mai dimenticato di guardare la sua città, Asti, che amava.
E’ conservando il suo sguardo “aperto sul mondo” che vogliamo proseguire il lavoro della Fondazione che porta il suo nome.
L’attività della Fondazione Giovanni Goria è sostenuta da Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Tra i finanziatori dell’attività della Fondazione c’è il MIBAC – Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Piemonte.
“Da oggi Asti è la mia città, sarò il prefetto di tutti i cittadini, un prefetto, infatti è innanzitutto è un cittadino”.
E’ il biglietto da visita del nuovo prefetto, dottor Alfonso Terribile, 61 anni, foggiano, laureato in Scienze Politiche con indirizzo politico-amministrativo alla Sapienza di Roma che oggi, lunedì 23 luglio, si è insediato ad Asti.
Proveniente da una famiglia con lunghe tradizioni nelle forze dell’ordine, il dottor Terribile negli anni 1975-1979 ha frequentato il corso Allievi Ufficiali presso l’Accademia del Corpo delle guardie di Pubblica Sicurezza a Roma, prestando in seguito servizio, come ufficiale alla Scuola Allievi Guardie di Pubblica Sicurezza a Piacenza. Trasferito con la qualifica di Commissario Capo alla Questura di Roma ha ricoperto diversi incarichi, dopo la promozione a vice questore aggiunto, è stato nominato vice dirigente dell’Ufficio Sicurezza del commissariato di Polizia di Frontiera Aerea a Fiumicino.
Dal 1997 al 2003 ha prestato servizio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, conseguendo, nel 1995, la qualifica di Primo Dirigente della Polizia.
Il Dottor Terribile ha anche ricoperto l’incarico di questore a Chieti, Brindisi, Rimini, e l’Aquila. Nel 2015 è stato nominato Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza, dal 2017 fino alla nomina a prefetto di Asti è stato consigliere ministeriale presso la Segreteria del dipartimento di Pubblica Sicurezza.
“Amo essere diretto nel rapporto con la stampa – ha spiegato il neo prefetto nell’incontro con gli organi di informazione – i cittadini devono essere informati in maniera precisa”, chiosa, facendo esplicito e ironico riferimento al suo nome e sottolineando la necessità dell’istituzione di un ufficio stampa.
Ha già incontrato il vescovo, Monsignor Francesco Ravinale e il sindaco Maurizio Rasero con una parte della giunta. Con loro un primo resoconto sule problematiche della città. Prossimamente incontrerà i vertici delle Forze dell’Ordine e i rappresentanti delle Associazioni di categoria.
Vero cultore dell’architettura della sicurezza, ha portato ad esempio i fatti recenti della cronaca astigiana sulle infiltrazioni n’dranghetiste (operazione Barbarossa), spiegando che nessun territorio è avulso da criminalità organizzata, ma che le Forze dell’Ordine hanno ottenuto risultati straordinari. “La denuncia è importante – ha spiegato – il cittadino deve fare la sua parte”. “Occorre andare tra la gente – ha continuato il dottor Terribile – e valorizzare i giovani che sono la nostra risorsa.
Si è parlato di corruzione, di caporalato, di immigrazione. “Il lavoro sarà in continuità con quanto iniziato dal mio predecessore, dottor Paolo Formicola (destinato all’incarico di vice capo di Gabinetto del ministero degli Interni). che ringrazio, nessuno può dirci come accogliere, la situazione va gestita con buon senso e umanità che contraddistingue il nostro popolo. Amo la mia cultura e la mia religione, ma se vado a casa d’altri mi devo integrare, occorre anche un senso di gratitudine verso il Paese che ospita”.
Sposato con una sociologa, con tante passioni (mare, montagna, bicicletta, rivoluzione francese), il neo prefetto Terribile (accompagnato in conferenza stampa dal vice prefetto vicario, dottor Paolo Ponta) ha sottolineato la sua contentezza di iniziare il nuovo percorso da prefetto in un una terra ricca di storia e cultura, di gente che “ama il proprio territorio”.
L’orgoglio di essere quel che si è. Anche ad Asti
Si moltiplicano i pareri negativi dei partiti di maggioranza in Consiglio comunale ad Asti, contrari ad ospitare il Gay Pride. Fortunatamente i cittadini astigiani hanno un grado di civiltà sempre superiore ai propri governanti e si faranno trovare certamente pronti ad accogliere la festa dell’uguaglianza.
Ricordo a queste forze politiche che spetta a loro la promozione di una cultura che rispetti e valorizzi le uguaglianze attraverso la fondamentale azione delle Istituzioni di cui fanno parte, specialmente se, come in questo caso, sono immediatamente vicine ai cittadini. Non si partecipa al Gay Pride per “manifestare un’idea”: si partecipa per urlare al mondo intero l’orgoglio di essere quel che si è.
Saremo una città completamente civile quando anche le forze politiche, oggi confuse sul Gay Pride, prenderanno atto delle uguaglianze già sancite dai cittadini, dal buonsenso e dalla Costituzione italiana.
Solo allora non si renderà più necessario festeggiare e patrocinare il Gay Pride.
Clemente Elis Aceto
Militante di Possibile
Ex Consigliere Comunale
“A seguito della possibilità paventata dal Sindaco che Asti possa ospitare nel 2019 un Gay Pride usufruendo dell’appoggio del Comune, abbiamo preferito non farci coinvolgere dalle polemiche scaturite ed astenerci da commenti a caldo, convinti che, con le dovute garanzie di una manifestazione effettivamente apolitica e senza partecipanti in abbigliamenti indecorosi (spesso ai limiti della decenza in luogo pubblico), pur non condividendole né nel merito né nel metodo, in democrazia ognuno debba poter fare le proprie rivendicazioni.
Nei giorni successivi abbiamo però assistito a vere e proprie prese di posizione politiche da parte delle associazioni interessate, che oltre a dimostrarsi poco grati nei confronti dell’Amministrazione comunale di Alba (che li ha ospitati), nel corso della conferenza stampa hanno anche espresso chiare posizioni politiche, nei confronti dei provvedimenti messi in campo dal Ministro degli Interni Matteo Salvini a contrasto dell’immigrazione, al traffico di esseri umani e all’illegalità in cui vivono decine di migliaia di Rom in Italia.
Posizioni condivise su Facebook anche dal Coordinamento Torino Pride, in cui scrivono testualmente “le nostre contestazioni al ministro dell’interno sono la cosa più CIVILE che si possa fare” e dalla associazione LGBT astigiana “Love is Love” che in un post, riferendosi a Matteo Salvini, ha sentenziato: “Solitamente quelli così incattiviti con gli altri e con le differenze in generale, sono individui sfigati e frustrati, che in Italia purtroppo invece di finire dallo psichiatra, finiscono in Parlamento”.
Alla luce di quanto sopra, coerenti con i nostri principi da sempre volti al contrasto dell’illegalità, dello sfruttamento delle persone, della difesa di quelli che sono realmente i più deboli e con il nostro impegno per aumentare la sicurezza nel nostro paese, non possiamo che essere convintamente e fermamente contrari alla concessione del patrocinio ad una manifestazione che non si limita a rivendicare diritti per una fascia di Italiani, ma per bocca degli stessi organizzatori, si schiera nettamente a favore di un’immigrazione incontrollata e dell’illegalità dilagante nei campi nomadi.
Vorremmo infine ricordare che, a scapito di quello che queste associazioni credono, noi non siamo prevenuti a prescindere nei confronti delle iniziative del mondo LGBT. Lo abbiamo già dimostrato in passato votando favorevolmente alla concessione del patrocinio ad iniziative (veramente) culturali e anti-discriminazione e siamo pronti a farlo anche nel futuro per iniziative di tali caratteristiche”.
Davide “Sky” Scaiola, Segretario cittadino Lega Asti, Marco Bona, Capogruppo Lega Comune Asti, e Monica Amasio, Consigliere Comunale Asti.